Un architetto stakanovista alla scoperta di Istanbul, un commerciante ortofrutticolo che fa i conti con la moglie del suo amante morto, un malato di Aids che aspetta su un letto il ritorno dell’amore o la morte, un affascinante vicino da spiare alla finestra, un caritatevole prete che si dedica ai poveri, una coppia perfetta in una casa perfetta finché la disgrazia non li separa, un uomo che non si rassegna alla fine del matrimonio, due fratelli che creano scompiglio in famiglia come l’esplosione di due mine, un pasticcere che sforna brioche di notte e sogna il palco e l’amore di giorno…

Vedremo quali nuovi personaggi aggiungerà Allacciate le cinture, nelle sale dal 6 marzo, all’ album di Ferzan Ozpetek . Nei suoi film, sempre corali, tanti volti e tante storie, uomini, donne, gay e trans, parole non dette e urlate; la nativa Instanbul, la Roma della periferia, delle case antiche, delle ville di design, la Puglia, sole accecante e piogge fitte; fate, ignoranti, mine vanti, magnifiche presenze, cuori sacri e Saturno contro,

C’è tra i suoi pregi di regista, tra cui l’intuito di scovare hit dimenticate per la colonna sonora (l’ultima è A mano a mano di Rino Gaetano), quello di indovinare i volti giusti. Che siano attori dal talento conclamato (Stefano Accorsi, Elio Germano, Ennio Fantastichini…), da confermare (Luca Argentero o Francesco Arca nel nuovo film), o negato (ad esempio Gabriel Garko, linciato dalla critica per le sue performance nelle fiction ed incredibile nei panni del malato di Aids nel Le fate ignoranti).

I più belli ed affascinanti attori della nuova generazione del cinema italiano, da Alessandro Gassman e Riccardo Scamarcio, hanno prestato i loro volti al cinema di Ozpetek. Tutti diversi tra loro, ma tutti dotati di uno sguardo profondo e magnetico, sguardi che spaccano lo schermo, magnifiche presenze sul grande schermo.

Andrea VIGNERI