Quante volte, da bambini, abbiamo chiesto a mamma e papà di leggerci una storia e, alla fine, non ne volevamo sapere di spegnere la luce e addormentarci, così desiderosi di rimanere in quei mondi incantati, con quei personaggi magici…e quante volte, da adulti, abbiamo letto le stesse favole ai nostri bambini o nipotini, ammirando nei loro occhi il nostro stesso stupore!

Il potere della lettura, e soprattutto delle fiabe più conosciute, è immenso, perché riesce a catalizzare l’attenzione di tutti, grandi e piccini, senza distinzione di età o sesso.
Ma ognuno di noi ha una sua storia preferita, o un personaggio del cuore che avrebbe tanto voluto al suo fianco nei momenti di difficoltà, e magari lo considera come uno di famiglia.

Alzi la mano chi, nella sua vita, non ha mai desiderato ballare stretta al Principe Azzurro, mentre da lontano le sorellastre la guardavano con invidia, o chi non ha mai voluto volare fino all’isola che non c’è.

Che si tratti di Cenerentola o di Peter Pan, ha poca importanza, perché ciò che conta davvero è la capacità di lasciarsi trasportare dal racconto e dimenticare qualunque cosa, dalla lista della spesa alla bolletta da pagare, e convincersi di stare, anche se per poco, a fianco del proprio eroe.

Facendo un breve sondaggio prima in redazione e poi tra amici e conoscenti, abbiamo scoperto che le fiabe più amate sono anche quelle più antiche e tradizionali, forse proprio perché non fanno parte dell’epoca in cui viviamo e ci permettono davvero di fuggire dalla routine.

Quella più gettonata è sicuramente Cenerentola, perché sapere che la bontà vince sulla cattiveria, anche quando tutto sembra perduto e la matrigna sorride beffarda mentre la sua figliastra piange sconsolata, rappresenta qualcosa di irresistibile e inarrivabile. E poi diciamocelo, dalla cenere del camino al palazzo reale, cenerentola fa un gran bel salto di qualità e anche per questo merita un grandissimo applauso.

La fantasia sembra essere al primo posto nelle preferenze dei lettori, perché anche Peter Pan rimane un personaggio amatissimo. La sua malinconica allegria e la banda dei bambini perduti, con le loro avventure contro Capitan Uncino rappresentano un must irrinunciabile, e se si aggiunge la magia di Campanellino e la dolcezza di Wendy, si capisce perché questa fiaba è sempre una delle più amate, tanto da avere una statua dedicata a Londra, ai giardini di Kensington.

Ma se volessimo essere più originali e sorvolare le varie Biancaneve, Bella e Aurora, cosa troveremmo? Sicuramente Alice, che, catapultata in un mondo sotterraneo pieno di strani personaggi e paradossi, risulta essere una vera e propria eroina, che vivrebbe senza problemi ai giorni nostri.
Insomma, se riesce a sopravvivere alla Regina di Cuori, al Cappellaio Matto e al Coniglio Bianco, cosa saranno mai i ritmi frenetici della vita del terzo millennio?

Altro giro altra fiaba, ed ecco un altro insospettabile: La spada nella roccia. Gli ingredienti strappalacrime, almeno all’inizio, ci sono tutti: un povero orfanello magrolino e irriso da tutti, Semola, senza un posto dove stare e una mamma che si prenda cura di lui, incontra, in modo fortuito e burrascoso, quello che sarà il suo precettore e che gli cambierà totalmente la vita, ovvero il leggendario Mago Merlino.
Per Semola non potrebbe esserci persona più importante e da quell’incontro scaturisce la sua fortuna. Proprio lui, infatti, grazie anche alla fiducia che Merlino riesce ad infondergli, riesce ad estrarre la celeberrima spada nella roccia, diventando l’impavido Artù. Quale finale migliore, per chi ama l’happy end?

Ma esiste un’altra fiaba che vede come protagonista uno sciagurato personaggio, destinato ad una vita di solitudine e stenti, ma che alla fine spicca letteralmente il volo, libero e bellissimo. Il brutto anatroccolo vuole essere un esempio di come per tutti, anche per coloro che apparentemente sono senza speranza, esiste una spettacolare rivincita. Magari non tutti diventano degli splendidi cigni, ma il momento del riscatto prima o poi arriva, e questo causa una grande emozione, sempre, in grandi e piccini.

La morale, a quanto pare, è il leit motiv delle favole più amate, proprio perché, immedesimandoci nei protagonisti, crediamo che anche per noi, dietro l’angolo, ci sia un finale da fiaba che ci attende. Chissà, magari è proprio vero!

Vera MORETTI