Dopo Halloween uno dei più grandi motivi di disputa tra italiani e popolo statunitense è la Festa del Ringraziamento, o meglio come le nostre tradizioni vengano contaminate da quelle made in USA. Se da un certo punto di vista è un bene mantenere ben salde le nostre radici e fortificarle, come sempre noi diciamo che  altrettanto un bene è prendere ciò che di buono arriva dall’estero.

Per un Ringraziamento tutto nostro, noi della redazione abbiamo pensato di rendere pubblici i nostri Grazie.

Il Ringraziamento di Martina
Siamo più abituati a focalizzarci su cosa non va piuttosto che su quello che va bene. Beh, almeno oggi (sì dovremmo farlo tutti i giorni!) voglio pensare solo alle cose positive e che mi fanno sentire grata. Non sono una ottimista ma oggi voglio diventarlo. Innanzitutto dovrei ringraziare il portiere che mi ha spalancato la porta per farmi uscire stamattina porgendomi l’ombrello per non farmi bagnare, vista la pioggia. La signora che mi ha fatto cenno di sedermi accanto a lei sulla metro, il ragazzo che ha incrociato il mio sguardo e mi ha sorriso, il mio collega che mi ha offerto il caffè e la mia amica Silvia che vive a Berlino che mi ha detto che le manco. Devo ringraziare anche il mio commercialista che mi ricorda per tempo i documenti che gli devo mandare e la mia amica Lorenza che ha prenotato un posto buonissimo per andare a cena insieme. Potrei continuare ma sto superando le mie 800 battute e non posso dilungarmi ancora molto. Questo è il mio grazie solo fino alle 12.00, ma non vedo l’ora di essere grata, fa anche rima, anche del resto della giornata!

Il Ringraziamento di Silvia
Personalmente posso dire grazie per la mia famiglia, con la quale nonostante le differenze caratteriali c’è sempre comunione di intenti e di pensieri. Grazie per la salute che, tolte alcune scocciature (un’influenza di qui una gastroenterite di là e qualche mal di schiena dovuto agli anni che passano), ci lascia tranquilli. Grazie perché sulla nostra tavola c’è sempre buon cibo e nel nostro armadio abbiamo abiti per coprirci. È vero, mi mancano le scarpe di velluto, ma me ne farò una ragione e, incurante della pioggia battente, correrò a comprarle. Grazie perché, tutto sommato, posso ancora uscire a testa alta con un make up non troppo complicato e con delle occhiaie che, tolte le mattine veramente no, possono essere facilmente coperte. Di motivi per ringraziare personalmente ne ho davvero tanti, ma certo che se fosse possibile fare arrivare Babbo Natale carico di It bag, scarpe con il tacco e cappotti cammello… di motivi ne troveremmo anche di più!

Il Ringraziamento di Vera
Che dire… è bello avere una giornata in cui essere grati e soffermarsi su ciò che di buono si ha o si è conquistato. Per questo motivo, sposo totalmente l’usanza americana, anche se negli States sono mossi da motivazioni più patriottiche, e ringrazio anch’io, di cuore, per quello che sono e per quello che, in futuro, sarò. Quest’anno, infatti, ho deciso di ringraziare i miei genitori, per come mi hanno fatto diventare, per il carattere che hanno contribuito a formarmi, quello che ora mi permette di affrontare tutte le situazioni con coraggio e sorriso sulle labbra. Se faccio un bilancio di un anno che sta passando, poi, mi accorgo di dover essere grata a chi ha voluto vedere in me qualità che io ignoravo di avere ed ha deciso di propormi nuove e stimolanti sfide, che ho colto con entusiasmo. Ma la vita è fatta anche di frivolezze, quindi, vorrei poter ringraziare chi contribuirà a rendere il mio bracciale Pandora più ricco, con qualche charm in più… capito, marito?

Il Ringraziamento di Pinella
Mi hanno chiesto di non essere troppo melensa. E anche se per me è difficile non scadere nel sentimentalismo quando si tratta di ringraziare, ci proverò. Voglio dire grazie a questo mese di novembre che mi ha regalato due nipotini bellissimi, Mattia e Alessandro. Alla mia mamma e al mio papà, perché mi hanno permesso di diventare la donna che sono. Alle mie sorelle e mio fratello, che sono la mia roccia. A Lulu per essere l’amica meravigliosa che è, per i cupcakes che conserva per me (anche la mia ciccetta ringrazia…), per tutte le risate che mi fa fare e per quelle lacrime che sa asciugare. Grazie a chi mi ha fatto cadere, perché mi ha resa più forte. Grazie a chi cerca di farmi sentire sbagliata perché a 36 anni non ho ancora messo su famiglia. Per merito loro capisco di avere raggiunto una maturità che mi permette di non vincolarmi allo stereotipo della donna realizzata solo con pargoli e marito al seguito. Grazie per il mio lavoro, perché scrivere per me è come respirare. Grazie perché riesco ancora dignitosamente a combattere le rughe. I capelli bianchi no, ma per quelli c’è la tintura. Grazie perché riesco ad emozionarmi per le cose piccole, come il corriere che arriva con l’ultima collezione make-up di Dior o l’ultimo cappotto azzurro che da Zara aspettava solo me. A non essere melensa, ci penserò l’anno prossimo.

 

La Redazione di Bellaweb