Siamo ancora in una fase critica, non possiamo fingere che non sia così però vogliamo anche per questo mese e in queste circostanze raccontare quello che invece ci regala speranza, ci fornisce qualche spunto di riflessione e ci fa sentire meno sole. Ecco le tre belle notizie di Ottobre 2020.

L’abbiamo sentita chiamare pillola del giorno dopo ed in effetti è una pillola che si prende nel caso in cui si voglia escludere il rischio di una gravidanza dopo un incontro sessuale non protetto. In maniera più appropriata si chiama EllaOne, l’ulipistral acetato, e si può assumere fino a cinque giorni dopo il rapporto. Questo farmaco è giustamente reputato essenziale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e proprio  l’Agenzia Italiana del Farmaco ha decretato attraverso le parole del direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrin che, come riporta La Stampa «Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto, ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze». Per assumere la Pillola del giorno dopo non ci sarà più necessità di una prescrizione medica, anche se si tratta di richiedenti minorenni. Questa procedura rende più agile l’acquisto e soprattutto ha lo scopo di alleviare il peso psicologico ed emotivo che può incidere sulla salute della paziente.

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Una proposta interessante che arriva dal collettivo Il Giusto Mezzo (di cui abbiamo parlato qui) e che propone al Governo di investire le risorse del Recovery Found per molteplici scopi, tutti con enfasi sulla parte della società meno valorizzata ovvero quella delle donne. Nella proposta, che è stata già firmata da moltissime donne e uomini che hanno a cuore lo sviluppo dell’intera società civile, attenzione alle famiglie, all’imprenditoria femminile, alle disparità di genere, al welfare della persona. Per leggere tutto e sottoscrivere l’iniziativa www.ilgiustomezzo.it

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La protesta delle donne arriva anche in Thailandia in cui non è solitamente consentito protestare contro il Re o la famiglia reale in generale. Si tratta di un Paese in cui il patriarcato è radicato e la figura femminile è molto spesso rilegata ad un contorno più che ad un ruolo centrale che molto spesso è sempre comunque è riservato all’uomo. Vi ricordate lo scatto della donna del re prostrata ai suoi piedi? Ecco, un retaggio della situazione attuale che però le donne thailandesi stanno combattendo con proteste e attivismo in tutto il paese. Per seguire un po’ la situazione del paese è molto interessante il sito Choose Change, fondato da delle giovani attiviste che raccolgono le news e mettono insieme idee e progetti per migliorare la situazione e sensibilizzare l’opinione pubblica.

Martina ZANGHI’