Siamo giustamente tutti a casa, gli acquisti online, in questo momento di crisi, insieme alla consegna a domicilio sembrano essere l’unica soluzione percorribile.

Purtroppo ormai da alcune settimane i siti dei supermercati con possibilità di spesa online sono presi d’assalto, quindi le consegne sono sempre più dilazionate nel tempo.

Pasqua però, sta per arrivare e i bambini si aspettano, giustamente, l’uovo. Come fare  dunque per ovviare al problema? La risposta, ancora una volta è online, ma invece di intasare ulteriormente i vari market meglio affidarsi a produttori locali o aziende che garantiscano la consegna entro domenica 12.

Ma partiamo dall’inizio, perché uova e perché di cioccolato? Sembra che la tradizione sia nata nella Francia del Re Sole, a inizio Settecento: il re infatti amava particolarmente i dolci al punto da commissionare  il primissimo uovo di crema al cacao dai suoi maître chocolatier .

Già prima del regno del Re Sole nel periodo di Pasqua si regalavano uova, ma si trattava di semplici uova di gallina che erano anticamente ritenute portatrici di un grande valore simbolico, legato alla rinascita e all’inizio di una nuova vita.

Oggi le uova sono un piacere per i bambini, certamente, ma anche per gli adulti, tanto che le cioccolaterie più famose fanno a gara per proporre le uova più gourmet.

Il sito della Lindt, uno dei più gettonati nel periodo di Pasqua, purtroppo non garantisce più consegne entro domenica prossima, giorno d iPasqua, quindi chi desidera quel tipo di cioccolato deve per forza accontentarsi di gustarlo dopo la festa, ma altre cioccolaterie consentono invece di avere l’uovo sulla tavola .

Quest’anno, poi i famosi cremini FIAT, quelli dei famosi cioccolatini a strisce si sono rinnovati e vestiti a festa. Online, infatti, sono presenti i cremini Fiat a forma ovale conservati in una confezione di cartone uguale a quella usata per le uova (di gallina).

Quindi, pronti a gustare, anche quest’anno un delizioso uovo di cioccolato, magari con pochi parenti accanto, magari entro le mura domestiche, ma almeno il più buono possibile.

Silvia GALLI