La televisione.

Ascolti alle stelle in questo periodo dell’anno solitamente alquanto pigro: rispetto all’estate 2008 (immediatamente precedente alla grande crisi), l’audience di luglio 2013 è salita addirittura del 20%.

Un italiano su cinque si è quindi aggiunto alla schiera di quelli che quest’anno non sono partiti (né partiranno) per le ferie estive, ennesimo segno che la crisi economica ha lasciato sulla pelle dei cittadini.

Mancano i soldi per una settimana a Rimini, ma spesso anche per concedersi una serata al cinema (il cui prezzo è drammaticamente aumentato negli ultimi anni): il risultato è che si passano le sere d’estate sul divano fronte piccolo schermo, a scanalare nella speranza di trovare qualcosa di interessante per distrarsi da tutto il resto.

E in questo quadro da “The day after tomorrow” la televisione italiana cosa fa? Ripropone i soliti programmi in replica, registrando comunque ascolti record senza un minimo di uscite (poche infatti le novità del palinsesto, come Nord Sud Ovest Est-Tormentoni on the Road).

In pratica paghiamo il canone per 12 mesi e usufruiamo di nuovi programmi solamente per 9: una bella offerta no?

Meno male che ci vengono incontro i canali a pagamento, che a fronte di una spesa mensile non troppo esosa, rallegrano ogni serata con serie tv, film e documentari sempre nuovi (e non le solite repliche trite e ritrite).

Per quanto amiamo programmi come il Commissario Montalbano e Don Matteo, se dobbiamo proprio stare a casa a scioglierci davanti al ventilatore vogliamo almeno poter sognare un po’.

Erika POMPILI

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