Il programma è andato “stra bene”. Sono felice personalmente e appagata professionalmente“, ci dice Donatello Negro, co-conduttrice di “Ragazzi, C’è Voyager” salita alla ribalta (anche) del gossip per la nuova storia d’amore con l’ex gieffino Kiran.

I segreti del successo di questa stagione TV?
La squadra strepitosa: è fatta di continui allenamenti ed insegnamenti forniti agli stessi presentatori. Abbiamo infatti dei coach, c’è un accurato studio dei copioni, siamo davvero una grande famiglia e devo dire che la RAI ha creato un team molto affiatato. Arricchente anche dal punto di vista personale.

Avete rinnovato il look…
E’ vero, nei lanci dei servizi, nella scenografia, nell’aspetto, non dobbiamo essere “vecchio stampo”. In questo il Dottor Giacobbo è sempre al lavoro con gli scenografi e la squadra, per migliorare. Questo è l’aspetto più bello di un personaggio come lui, che ha un’importanza ed una storia nella comunicazione. Giacobbo aiuta tutti e vuole che ogni componente dello staff e della trasmissione siano allo stesso “livello”, prestando attenzione ad ogni minimo dettaglio: dai miei capelli alla scrivania, al fondale…

Look da Indiana Jones: occhialino, giacca coloro kaki, cravatta arancione. Oggi il Dottor Giacobbo lo abbiamo ritrovato in doppiopetto scuro…
Sì, si è un po’ aggiornato: è una questione di look, di provare ad osare, di rinnovamento dove un contributo importante viene dato dalla costumista principale che sforna di continuo nuove proposte, fornisce sempre nuovi input. Anche il Dottor Giacobbo, che può sembrare un personaggio un po’ sulle sue, è una persona che si fa consigliare dalle persone professioniste che gli stanno più vicino. Ed in questo caso ha avuto ragione: basti solo pensare a come lo abbiamo visto a Sanremo, là era il top. Si vede che c’è questa trasformazione in atto, dei look ma anche dei personaggi che lavorano nel programma.

Il tentativo è quello di svecchiare i programmi un po’ “vecchio stile” della Rai e rendere Voyager un competitor di maggior appeal al pari del rivale di Italia 1, “Mistero”?
Secondo me sì, stiamo cercando di fare questo anche se non ce ne sarebbe davvero bisogno perché in quanto competitor, partiamo dal presupposto, da buona campanilista quale sono, che siamo noi i più forti. Sono nata competitiva, perciò non posso dire che, fuori dal campo, siamo tutti belli e amici; dentro il campo ognuno gioca la sua partita. Alla fine, però, è il contenuto a fare la differenza, non il contorno.

Eppure tanti telespettatori sostengono che il vostro, come l’altro programma, siano incentrati sul tema “ bufale”, e che il cliché di ogni puntata siano: piramidi egizie, UFO, diavolo… I tre temi principali sono sempre quelli oppure la vostra è un’informazione scientifica giocosa. Dove finisce il “mistero buffo” e dove inizia la Scienza?
Ogni nostra puntata nasce partendo da un tema del quale, magari, si parla molto sui blog, sui social media. La squadra di Voyager, che viaggia insieme a quella di Ragazzi C’è Voyager, affronta capillarmente i temi di ricerca, partendo dagli archivi RAI alle indagini sul campo del Dottor Giacobbo che va sui siti e là dove accadono le situazioni. C’è uno studio dietro ad ogni nostro lavoro, perché in quello noi vogliamo identificare il nostro prodotto. Non voglio parlare male della concorrenza né so come lavorano i loro autori: so per certo però che noi, ogni mezz’oretta circa di programma (parlando di Ragazzi C’è Voyager) ha alle spalle un lavoro dura come minimo 3 settimane di studio. Poi c’è da calcolare il tempo dell’approfondimento, la stesura dei copioni e nell’origine della storia che andiamo a raccontare. C’è un team di studi, ci appoggiamo ad Università…

Ci svela un segreto: un’anticipazione delle puntate che verranno?
Faccio di più, vi svelo un segreto. Noi registriamo le puntate ogni due mesi circa, ma possiamo, in corsa, apportare delle correzioni o accorgimenti. Non voglio svelare niente perché, ultimamente, il Dottor Giacobbo ci cambia le puntate in base agli aggiornamenti, ai temi più caldi della società, addirittura in base all’attualità. Quindi è simpaticamente “fuori controllo”, e sinceramente non so di cosa parleremo “domani”. Questa è una sua nuova tecnica di lavoro, e devo dire che sta funzionando. Tiene alta la suspence.

Paola PERFETTI

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