La Royal family non ha pace quest’anno, non ha ancora finito di riporre i gioielli della corna indossati per il matrimonio del Principe Harry con Meghan Markle che ha già di nuovo dovuto sfoggiarli per un secondo matrimonio, questa volta “same sex”.

Lord Ivar Mountbatten, 55 anni, è convolato a nozze con il compagno James Coyle, 56enne, assistente di volo conosciuto sulle piste da sci del villaggio alpino di Verbier, in Svizzera, è diventato il primo membro della famiglia reale ad avere un matrimonio omosessuale. o come si dice oggi, un same sex wedding Lord Ivar Mountbatten è figlio di David Michael Mountbatten, terzo marchese di Milford Haven, che fu testimone di nozze di Filippo ed Elisabetta e discendente diretto della regina Vittoria.

Il cugino della Regina è stato sposato con Penelope Thompson, da cui ha avuto tre figlie: Ella, 22 anni, Alix, 20, Luli, 15; qualche anno dopo la  fine del suo matrimonio è arrivato il coming out di Lord Ivar Mountbatten, nel 2016.

Il coup de foudre, in questo matrimonio l’ha lanciato proprio Penelope, Penny, la ex moglie che ha accompagnato all’altare il proprio ex marito. Che classe!  Intervistata in proposito la signora Thompson ha specificato, qualche giorno prima della cerimonia  “È stata un’idea delle ragazze. Mi sento molto emozionata e commossa”. Lord Ivar ha detto di aver parlato chiaramente con le figlie che non si sono scomposte e hanno accettato la novità con il giusto riguardo.

Della famiglia reale, purtroppo, e mai come in questa occasione è il caso di dire purtroppo, nessuno ha partecipato, sebbene Edward e Sophie, avrebbero tanto voluto partecipare, ma erano assenti per impegni precedentemente fissati, infatti Lord Ivar è il padrino della figlia maggiore del principe e si le due famiglie – allargate-  frequentano con abitudine anche insieme a James, lo sposo.

Questo 2018 non lascia tregua ai Windsor, dunque, e nemmeno tra un mese sarà nuovamente ora di sentire la marcia nuziale, questa volta per Eugenie di York, chissà se Lord Ivar Mountbatten e il suo sposo verranno invitati? Noi ci auguriamo, di cuore, di sì.

Silvia GALLI