Per tutte le future spose attente alla moda e desiderose che il giorno del sì sia perfetto in ogni suo dettaglio c’è un appuntamento al quale proprio non si deve mancare.

Dopo le fiere dedicate al matrimonio, dopo reality che vedono protagonisti impavidi wedding planner, è arrivato in libreria quello che può essere definito il vademecum delle nozze perfette.

Il titolo dice già tutto: “Matrimonio da sogno. 100 consigli da Wedding Planner per sposarsi con un tocco di bon ton” (Valentina Edizioni, pp. 194, 15). L’autrice è Giorgia Fantin Borghi, organizzatrice di matrimoni ed esperta nell’arte del ricevere, nonché appassionata di galateo.

Scommettiamo che questo volume diventerà una Bibbia per coloro che sognano un matrimonio da favola? Sì perché, oltre ai consigli classici relativi a scelta dell’abito, partecipazioni e tutto ciò che riguarda la cerimonia, ci sono anche alcune “chicche” irrinunciabili.

Una su tutte riguarda le strategie da adottare per fare in modo che lo sposo non sbagli la scelta dell’anello, e già qui ci si potrebbe accontentare, dal momento che sono tante le sposine terrorizzate dal gusto non proprio chic dei propri fidanzati!

Ma la scrittrice ha nel cilindro altri utilissimi suggerimenti per capire cosa è “in” e cosa è “out”. Ad esempio, lo sapevate che lo spogliarello maschile durante l’addio al nubilato rappresenta ormai qualcosa di obsoleto e superato?
Bicipiti scolpiti e balletti sexy dedicati alla sposina sono stati sostituiti dal wedding surgery, ovvero il ritocchino estetico a cui ricorrere prima di andare all’altare.

Fino ad ora, di prematrimoniale conoscevamo solo gli accordi, e già non ci piacevano molto, ma la chirurgia estetica prematrimoniale non sarà un po’ troppo? Il nostro futuro marito non dovrebbe “amarci così come siamo”, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia?

Forse i tempi sono davvero cambiati, forse il principe azzurro davvero non esiste e al posto del cavallo bianco, occorre farsi condurre tra le braccia dello sposo da wedding planner e chirurgo estetico. Senza, a quanto pare, saremmo proprio out…

Vera Moretti