Uno sguardo da gatta, una sensualità sussurrata e un’impareggiabile eleganza nei modi. Francesca Neri, orgoglio e bandiera del cinema italiano, è una donna fortunata. E lo è perché è riuscita in un’impresa titanica, in cui pochissimi riescono: realizzare tutti i sogni che aveva chiusi dentro al cassetto. È una fortuna, quella capitata a Francesca Neri, perché in fondo in fondo, nel cassetto di ciascuno, qualche piccolo rimpianto rimane sempre. E invece lei ha ottenuto tutto quello che voleva: successi professionali, riconosciuti dalla critica, che l’ha gratificata con i più blasonati riconoscimenti, e dal pubblico, un amore grande, quello per Claudio Amendola, e uno ancora più grande, quello per il figlio Rocco, avuto dall’attore romano.

A vederla così splendida, alla soglia dei cinquant’anni, ci si chiede quale sia il segreto di tanta bellezza, come faccia a trasudare una sensualità tanto coinvolgente da affascinare tutti, uomini e, soprattutto, donne. “Tante donne non si conoscono veramente, hanno paura forse di tirare fuori la loro sensualità, ma ce l’hanno”, rassicura lei. Fosse facile, Francesca.

In quale modo una donna riesce ad essere femminile?
Essendo se stessa. Accettandosi, sfruttando quelli che sono i suoi difetti e usandoli per sedurre. Credo che bisogna innanzitutto imparare a conoscersi, e poi bisogna accettarsi e viversi serenamente. La consapevolezza di sé, con pregi e difetti, diventa serenità e sicurezza e fa sì che attorno a noi si crei un ambiente confortevole. Ecco, a mio avviso, la femminilità viene fuori quando una donna è rilassata, libera ed è se stessa.

La sensualità è un’arte che si impara a tavolino o è un dono innato?
Secondo me è innata, non si può imparare. Io credo che, ciascuna a suo modo, tutte le donne siano sensuali. Ognuna ha la sua parte di sensualità, bisogna solo imparare a riconoscerla. Tante donne non si conoscono veramente, hanno paura forse di tirarla fuori, ma ce l’hanno. È molto importante, anzi è fondamentale trovarla e viverla con libertà.

Lei crede che l’abito faccia il monaco?
Sì, assolutamente. Essendo un’attrice, non potrei dire il contrario. Quando vado ad un evento speciale interpreto il personaggio dell’attrice in abito lungo. Quando vado ospite ad una sfilata sono nei panni della donna che veste glamour e si diverte a giocare con la moda. Se fossi rimasta a casa avrei indossato jeans e maglietta. E tutti questi abiti rappresentano lati del mio carattere. Un abito, un trucco, un gioiello, una scarpa, danno voce, interpretano una parte di me. Fanno personaggio, in qualche modo. A seconda del modo in cui ti vesti, puoi essere una donna diversa.

Francesca Neri ha ancora sogni nel cassetto?
Ne avevo talmente tanti quando ho iniziato, ma adesso posso dire che fortunatamente li ho esauditi avvero tutti. Diciamo che mi piacerebbe continuare così, mi sento una donna davvero fortunata. La vita è stata molto generosa con me.

Professionalmente c’è qualcosa che non ha ancora fatto e le piacerebbe fare?
C’è sempre qualcosa che non si è fatto, ma è anche vero che ho fatto tanto. A me piace essere sorpresa, quindi mi piacerebbe magari che qualcuno mi desse da interpretare un ruolo che non mi aspettavo, che mai avrei immaginato per me. Nell’ultimo film che ho fatto, ad esempio, (Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, N.d.r.) il personaggio che interpretavo era totalmente nuovo per me. È bello avere degli stimoli in questo senso.

Qual è il film che non ha fatto ma che avrebbe voluto fare?
Le onde del destino di Lars von Trier.

 

Pinella PETRONIO