Qualunque sia il nostro orizzonte, il nostro credo, il nostro lavoro o la nostra provenienza, solo una cosa ci accomuna tutti indistintamente, la mamma. Tutti ce l’hanno o ce l’hanno avuta.

La amiamo, l’abbiamo amata, la riteniamo un punto di riferimento imprescindibile e non possiamo farne a meno. Mamma intesa come figura femminile, a prescindere da quale sia il suo ruolo biologico nella nostra vita. Una persona instancabile che condivide con noi la buona e la cattiva sorte accettando tutto ciò che accade indipendentemente dalle nostre scelte e dai nostri sbagli. Tutti coloro che hanno avuto o che hanno vicino una persona così hanno una mamma.

Retorico dire che dovremmo esserne grati ogni giorno e solo in occasione delle ‘feste comandate’. Se volete fare qualcosa di speciale oltre a dei regali, che fanno sempre piacere, nella gallery delle idee perfette per questa occasione, prendetevi del tempo e scrivete un bigliettino, un messaggio, una lettera, una canzone, se siete bravi verrà fuori una cosa tipo questa:

Quando la sera me ne torno a casa
non ho neanche voglia di parlare
tu non guardarmi con quella tenerezza
come fossi un bambino che ritorna deluso
si lo so che questa non è certo la vita
che hai sognato un giorno per noi
vedrai, vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
vedrai, vedrai
non son finito sai
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà
preferirei sapere che piangi
che mi rimproveri di averti delusa
e non vederti sempre così dolce
accettare da me tutto quello che viene
mi fa disperare il pensiero di te
e di me che non so darti di più
vedrai, vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
vedrai, vedrai
no, non son finito sai
non so dirti come e quando
ma un bel giorno cambierà.

Vedrai vedrai, Luigi Tenco, 1965

Martina ZANGHI’