Recentemente al cinema vi sarà forse capitato di vedere “Il matrimonio che vorrei”:la monumentale Meryl Streep, nei panni di una casalinga di mezza età, improvvisamente si rende conto di quanto la mancanza di sesso (lei e il marito dormono in camere separate) abbia inciso nel rendere il  suo matrimonio più simile alla convivenza tra persone di una ceta età in un ospizio.

Quello che il film, in un due ore piuttosto divertenti, vuole evidenziare è come nella vita di coppia sia basilare condividere anche i desideri sessuali. Ma qui occorre fare una prima precisazione: condividere non significa realizzare insieme, ma raccontarle, capire il perchè una determinata situazione stimoli il desiderio dell’altro.

Il sesso a tre è una fantasia molto ricorrente tra gli uomini, cinema, musica e letteratura, ne hanno dato sempre una certa conferma, ed è anche un tabù che sempre più spesso è violato. Quando diventa una fantasia realizzabile?

Il sesso deve essere un momento di divertimento per la coppia, se entrambi condividono questo desiderio, perchè in fondo in camera da letto, almeno con il pensiero non si è sempre e solo in due, possono perfettamente realizzarlo senza alcuna resistenza o vergogna, è una maniera per mantenere viva la passione e la curiosità sessuale, lontani da ipocrisie.

Bisogna però stare attenti a non ritrovarsi come la sventurata Charlotte di “Sex and the city” nella puntata dedicata al tema: quando lei acconsente ad un rapporto col suo flirt del momento e una bellona incontrata ad una festa, finisce per essere estromessa dai due. Il sesso a tre deve essere un gioco tra i due partner e tale deve restare, è uno stadio di intimità ulteriore possibile solo dove non ci sia la minima ombra di gelosia e di coinvolgimento sentimentale nei confronti del terzo.

In caso contrario, al posto di risolvere i vostri problemi di coppia, avrete solo accellerato la fuga da casa del vostro compagno.

 

 

 

 

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