Ai bambini più piccoli, non ancora in età scolare, serve non solo imparare a vivere in una comunità insieme a compagni di classe e maestre tra le aule di un asilo nido o scuola materna.

Oltre a questo, infatti, in tenera età è importante anche giocare e stare a contatto con la natura.
Ma questo non significa solo scorazzare nel giardino della scuola, ma anche imparare a conoscere i prodotti della terra e gli animali da fattoria.

Queste esperienze sono possibili negli agriasili e negli agrinidi, sempre più diffusi in Italia, che accompagnano i bimbi dai 3 mesi ai 6 anni di età in un percorso educativo e formativo che passa anche, e soprattutto, dalla vita all’aria aperta.

In queste strutture, gli alunni imparano, spesso seduti su un prato, a giocare con i materiali da recupero come legno, stoffe, lana, e dove le educatrici spiegano loro a riconoscere gli insetti, a rispettare gli animali, a capire cosa essi possono dare, ad approcciarsi alla vita di campagna.

Per questo motivo, il materiale richiesto ai genitori dei piccoli ospiti comprende anche zappe per lavorare la terra, stivali di gomma per stare più comodi se piove.

Si perché il cattivo tempo non proibisce alla lezione di svolgersi all’aperto, poiché al chiuso sarebbe difficile capire le stagioni, i periodi di semina e del raccolto, che rappresentano, se così si può dire, “materie di studio”.

A promuovere questo tipo di asili è stata Coldiretti, che da qualche anno finanzia progetti per poter aprire gli agriasili e agrinidi e dà la possibilità a piccoli e medi imprenditori di ampliare la propria attività, magari investendo una parte degli spazi della propria azienda agricola in fattorie didattiche.

Da Coldiretti spiegano: “Quando si parla di agricoltura multifunzionale si fa riferimento a tutte quelle realtà che, pur partendo dal settore primario, riescono a fornire ulteriori servizi al consumatore e alla collettività, svolgendo attività aggiuntive rispetto alla sola coltivazione di prodotti agricoli. E’ il caso degli agrinido e degli agriasilo“.

Vera MORETTI