E mentre cerchi di capire se ti licenzieranno perché non lo sai ancora o se comunque prima ti colpirà la maledizione di un pr che hai stalkerato, l’unica cosa che hai chiaramente stampigliata in testa è: “Io non lo so. Non so chi intervisterò, non so dove andrò, non so nemmeno se ci arriverò a farla, la Fashion Week“. Momenti complicati insomma, che diventano ancora più travagliati nei giorni in cui la Milan Fashion Week parte, in pompa magna, tra party a cui devi andare, ché se no sei uno sfigato, a presentazioni a cui hai detto che saresti passato e invece non ce l’hai fatta, tra sfilate che iniziano troppo tardi o, quando tu sei in ritardo “perché tanto figurati se inizia puntuale”, troppo presto. Drammi, insomma. Drammi che possiamo tranquillamente pensare si siano consumati ieri alla seconda giornata di Milano Moda Donna, che per noi è cominciata con lo show di Luisa Beccaria.

In un mondo che ci vuole sempre più androgine. Un mondo che ci vuole sempre più guerriere con l’elmetto. Un mondo che ci vuole sempre più dure e spietate, “maschie” per sopravvivere in un mondo di maschi, Luisa Beccaria è, forse, la designer più anticonformista di tutte. Lei, infatti, da sempre fa una scelta controcorrente e porta in passerella donne femminili e romantiche. L’atmosfera è quella bucolica e sognante delle primissime giornate di primavera in campagna, dove delicate fanciulle indossano abiti leggerissimi e lunghi, che riportano all’atmosfera rarefatta del sogno. Protagonisti assoluti i fiori, declinati in ogni variante e colore. La palette cromatica vibra dal lilla al rosa, passando per il glicine all’azzurro polvere, e gli abiti sono un continuo richiamo al mondo floreale, e nelle applicazioni e nelle forme stesse degli abiti. Gli accessori – cerchietti, cappelli di paglia e foulard – altro non fanno che meglio contestualizzare questa giovane donna che riesce a ribadire, senza urlarla, la sua femminilità.

Durante la seconda giornata di Milano Moda Donna, Antonio Marras ha portato in scena la sua seconda linea, I’M Isola Marras che sfila fuori calendario. Per il designer l’ispirazione viene sempre dalla sua isola, la Sardegna, fonte inesauribile di suggestioni, di cui Marras riesce a raccontare ogni volta un tratto distintivo diverso, rendendo le sue creazioni originali di stagione in stagione, senza mai rinunciare alla sua Musa. Stampe hawaiane, piante e fiori tropicali, sono il fil rouge dell’intera collezione, che vibra di colori intensi come il rosa shocking, il giallo limone, il corallo e il blu royal, accendendo abiti lunghi, gonne a ruota, tute e panta-palazzo, shorts, minigonne e micro top. Accessorio cult di questa collezione il foulard-pareo che le modelle portano sopra costumi interi a strisce.

Anteprima. Una donna moderna e dinamica, una donna che ama un’eleganza discreta, quella delle geometrie e delle forme pulite e senza fronzoli. Leitmotiv dell’intera collezione è il rombo che ritroviamo sia sugli abiti da giorno – stampato o intarsiato – che negli abiti da sera dalle trasparenze discrete. Ma anche righe, declinate nella loro versione bicolor (bianco e nero, bianco e azzurro, bianco e corallo), plissé e mesh.

Byblos. Un’eleganza tutta metropolitana, quella della donna di Byblos, fatta da giacche, tailleur e abiti dalle linee scivolate, realizzati in pizzo, seta, pelle, cotone, jersey, chiffon e tulle. La donna pensata da Manuel Facchini è una donna che vive in perfetto equilibrio tra geometrie e movimento, tra tessuti strutturati e fluidi. I colori alternano all’eterno bianco e nero, nuance cha vanno dall’azzurro al bluette, dal lime al blu notte, passando per il verde e il ciclamino.

Pinella PETRONIO

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