Si colloca a metà tra il voyerismo e la voglia di normalità, tra la curiosità e l’invidia, quella buona, un fenomeno che in questi giorni di lockdown sembra aver affascinato tutti quanti.

Stiamo parlando del guardare da e nelle finestre altrui, proprio come aveva già fatto  qualche anno la fotografa Gail Albert Halalan. Siamo chiusi in casa ormai da quasi due mesi, due mesi in cui praticamente non abbiamo vissuto, ma due mesi che ci ricorderemo per sempre, indubbiamente.

La voglia di evasione, a giorni alterni colpisce tutti, ecco perché prima con le dirette Instagram del campione del cuore, poi con “la musica che unisce” e i vari collegamenti da casa abbiamo avuto l’occasione di sbirciare un po’ dove non era possibile farlo.

Oggi possiamo fare ancora di più: su Facebook è attiva da qualche giorno una pagina, sotto forma di gruppo aperto, che si chiama View from my window e che invita a postare l’immagine che si vede dalla propria finestra.

La pagina è nata a Chicago, negli Stati Uniti d’America e raccoglie affezionati da ogni parte del mondo. Si possono ammirare paesaggi mozzafiato di tramonti in Sud Africa, degli skyline delle più moderne città americane, ma anche viste di monumenti classici o colline innevate.

Si va dall’Alaska alle Filippine, dal Libano a Parigi, da New York all’Australia, insomma si può ammirare il mondo intero attraverso gli occhi, ops, le finestre di chi lo abita.

Un artista torinese invece, Pierpaolo Rovero, pittore e fumettista, ha pensato bene di infilarsi nelle finestre altrui regalando uno sguardo insolito sulle città che dipinge.

Per ogni città ha scelto un’attività particolare: a Tokyo ci si veste, ad Amsterdam si dipinge, Gerusalemme prega, a Londra si beve il tè mentre a Bruxelles si fa colazione e a Torino ci si abbraccia.

I lavori di Rovero, sono un aggraziato spaccato di realtà romanzato dalla fantasia dell’artista. Rappresentati, infatti, oltre alle persone comuni ci sono i volti noti della città in ogni tempo e spazio. Sarà l’occhio di chi guarda a scovarne uno alla volta.

Silvia GALLI