Il mondo Cristiano celebra il 6 gennaio l’incontro dei Re Magi, giunti da Oriente con oro incenso e mirra con il Bambin Gesù e la conversione alla nuova dottrina, ma quella dell’Epifania è anche una festa pagana.

In tutta l’Italia non mancano tradizioni più o meno sentite che celebrano la festa:
In Emilia Romagna, ad esempio, si dice che nella notte dell’Epifania le mura diventino ricotta, mentre a Palermo si narra che i Re Magi attraversarono l’isola e fecero fiorire per incanto gli aranceti bruciati da una nevicata.

Vi è poi una tradizione molto antica di festeggiamenti per l’Epifania a Tortona in Piemonte ed a Milano dove si svolgono delle celebrazioni a  cavallo; in Toscana invece i contadini se dalla cappa del camino riescono  a vedere le stelle allora vorrà dire che quell’ anno produrranno del vino buono.

La massima espressione dei festeggiamenti dell’Epifania è legata allo scambio dei doni ai più piccoli, usanza che si “impersonifica” nella figura della befana, una fata molto vecchia, che sebbene non sia di bell’aspetto  è una vecchina benevola che porta giocattoli e dolciumi  ai bambini bravi e carbone ai bambini cattivi. Tutti i bimbi la notte dell’Epifania lasciano appesa in casa un a calza che la vecchina riempirà.

Ma l’Epifania non è una festa solo italiana: in Francia, ad esempio si preparano dolcetti ed all’interno di uno di questi viene inserita una fava, chi la trova diventa automaticamente il “re” o la “regina” della serata. In Spagna sono i Re Magi a portare doni ai più piccoli tanto che la sera prima vengono lasciati un bicchiere d’acqua e cibo per i cammelli, un po’ come si fa da noi per Babbo Natale e le sue renne…

In Russia il 6 Gennaio gli ortodossi festeggiano il Natale e la legenda vuole che Padre Gelo accompagnato da una simpatica nonnina porti dei doni.

Ma per tutti quanti, soprattutto per i bambini, il 6 gennaio segna la fine delle vacanze natalizie ed il ritorno a scuola, per cui è una festa un po’ malinconica.

Silvia GALLI 

 

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