Torniamo a parlare di un bello della TV, Karim Capuano. Lo abbiamo raggiunto pochi minuti prima che si sottoponesse ad una delle visite che lo “tengono monitorato costantemente”, mi confida. Tutti sanno che ha spopolato su Canale 5 come antesignano dei tronisti di “Uomini e Donne”. Tutti sanno che abita a Roma e fa la spola con Milano. Tutti sanno dell’incidente che lo ha portato al coma, giudicato irreversibile, per mesi, da cui è uscito perfettamente guarito. Un miracolo. Un uomo diverso.

Guai a parlare di Karim solo come “belloccio”: “Sono passati 17 anni da quando ho partecipato al programma di Maria de Filippi. Abbiamo anche vinto un Telegatto“, mi dice, ma da allora di acqua ne è passata sotto i ponti…

Non tutti sanno che Karim Capuano oggi è…
Ho scritto un libro edito da Ruggimenti, con accordo di distribuzione con Feltrinelli, “Con la mano sul cuore”. Ho girato dei film come co-protagonista: nel 2003, “Il latitante”, diretto da Nini Grassia, e “Parentesi tonde”, nel 2006, di Michele Lunella. Il mio primo film però l’ho girato 10 anni fa. Adesso ho scritto una sceneggiatura che parla della tratta delle donne.

Un tema molto attuale quello del femminicidio
Più che attuale esiste da millenni, solo che nessuno ha mai affrontato questo tema perché ci sono così tanti interessi che girano intorno a questo business clandestino. Inumano. Adesso il film è in preparazione con la collaborazione di Franco Della Posta: io l’ho scritto e faccio la parte del cattivo. Il ruolo del rapitore di donne.

Moda, cinema, teatro, televisione: ha fatto tanto e tanto sta realizzando, ma dove vuole arrivare Karim Capuano?
Sono poliedrico, è vero, ma da 12 anni sono autore in SIAE di copioni e musica. Vorrei continuare su questa strada, visto che sono stato apprezzato in Italia ma anche dal pubblico americani e dai cinesi. Prima pensavano che fossi solo “il belloccio che va in televisione”. Ha fatto più discutere quello che dicevo che non la mia parte fisica e le mie capacità. La mia scrittura invece è piaciuta, e lo prova questa sceneggiatura che ho scritto prima del coma, in lingua inglese e poi in italiano. Visto che sono stato apprezzato vorrei continuare su questa strada. Personalmente mi appaga di più.

Anche il libro le sta dando delle belle soddisfazioni
Sì tanto. Lì ho voluto parlare in prima persona del coma, che è una malattia sconosciuta per i medici. I dottori stessi sanno come intervenire solo dopo il tuo risveglio, ma durante lo stato loro non sanno cosa fare.

Dell’amore non parliamo, perché la vita privata è privata e tale deve restare, nonostante ci sia una persona importante al suo fianco che Karim non smette di ringraziare, però, un’ultima domanda ci resta.

Qual è il suo prototipo di donna ideale?
Una donna che con uno sguardo mi stordisca. Non esiste un prototipo. E’ l’emozione che mi dà. Può avere qualunque colore di pelle, capelli, occhi, di qualsiasi nazionalità: è un’alchimia che si instaura subito a primo impatto.

Quindi bisogna essere fortunate, perché avendo lei un carattere molto forte…
Ma grazie a Dio: in questo mondo, se non sei forte, ti schiacciano le persone. E me ne sono accorto dopo il coma: nonostante il problema grande che ho avuto, la gente, pur di parlare, ha detto un sacco di cose. Molti parlavano bene, molti non si risparmiavano.

Ci è rimasto male?
No, il mio lavoro è la televisione e ci vado. Poi, se continuano a richiedermi in Tv ci sarà una domanda. E poi io andavo a dare la testimonianza di una persona che, in termini medici, dovrebbe essere morta o handicappata, mentre io ero sano. Quindi non vedo perché devo privare la gente dal sapere di me, con la mia presenza, peraltro in “casa” di amiche come Barbara D’Urso, Mara Venier e all'”Italia sul 2″ che ho condotto, nel passato, con Maria Teresa Ruta. Mi sembrava anche giusto rispettare queste persone.

E domani?
Il domani è un giorno regalato. Il coma mi ha reso una persona diversa.

Il coma ed il domani nella prossima puntata

Paola PERFETTI