A gennaio era pronto a festeggiare il nuovo sito. A febbraio ha spento le candeline di vent’anni di Turriga, due decenni a tutto rosso passione, vitigno, Sardegna. Chissà cosa dovremo aspettarci a marzo dalla famiglia Argiolas, eccellente cantina vitivincola alla sua terza generazione ed ai suoi primi vent’anni. Perché qui, non si celebra solo con un brindisi e via. Qui negli ultimi anni sono arrivati forchette dal Gambero Rosso, sono piovute onorificenze da BibendaVinitaly, giusto per citarne subito qualcuna. Qui si parla di Turriga E…Venti! , una special edition del pregiato blend di quattro vitigni 100% sardi realizzata con quattro contributors D.O.C. originari della stessa terra. Terra forte, sanguigna. Come il vino che la racconta.

Ad Antonio Marras, genio della moda che ci ospita nel suo Circolo meneghino, il compito di curare il packaging (e ci torneremo molto presto) riportando la femminilità forte e fiera, tipica delle donne sarde, nell’etichetta-scultura.
Marcello Fois l’onere-onore di creare un racconto ad hoc intorno a questa vite fieramente cagliaritana.
Paolo Fresu ha puntato tutto sull’armonia, ed un Cd sarà allegato nel cofanetto. E chi meglio di lui?

2000 bottiglie appena di Turriga 2008 saranno distribuite in tutto il mondo, per diffondere“Una sinergia di emozioni, suoni, colori, parole, gusti e profumi dai quattro angoli dell’Isola, un blend equilibrato e perfetto di suggestioni che si fondono in un’esperienza multisensoriale unica. Comune fonte d’ispirazione: l’amore per la Sardegna, la passione viscerale per la propria terra” ci dicono entusiasti gli organizzatori. Chiediamo a Valentina Argiolas, “voce” dell’azienda.

In due mesi “succose news”, le prossime?
Altre ancora? (ride, N.d.r.) Da sola, questa, ha assorbito tutte le mie energie. Per ben cinque mesi abbiamo lavorato duramente coinvolgendo nomi eccellenti. Non saprei pensare a niente di meglio, adesso. E non è finita: tutto si chiuderà il 13 marzo prossimo quando terremo una presentazione ufficiale con una piccola verticale di Turriga. Poi proseguiremo. O forse, ci penseremo tra altri 20 anni.

Che cosa volete trasmettere con questa collaborazione?
Vogliamo festeggiare i 20 anni di Turriga raccontando il senso del vino; del perché, del come è nato questo vino. L’idea era quella di creare un vino dai vitigni sardi che però avesse un carattere internazionale, che fosse uno strumento per la Sardegna di divulgare la propria cultura nel mondo. Così, per festeggiarlo, abbiamo voluto chiamare 3 sardi d’eccellenza: Antonio (Marras) per la moda, Marcello (Fois) per la letteratura e Paolo (Fresu) per la musica. Abbiamo chiesto ad ognuno di loro dare il proprio contributo con la propria arte: Antonio ha pensato al cofanetto con il suo “vestito”; Marcello ha scritto il contenuto; Paolo ha selezionato alcune musiche che saranno all’interno del cofanetto stesso.

Perché proprio loro?
E’ la stessa domanda che è emersa chiacchierando con Marcello una settimana fa: “Ma perché noi quattro?”. Lui ha usato una parola che per me esprime perfettamente il senso: “Abbiamo tutti la stessa consistenza”. L’anima è la stessa anche se poi la esprimiamo in maniera diversa, ciascuno con la propria arte.

Qual è l’anima di questo vino? 
Racconta il territorio da cui ha visto la luce. Il Canonau esprime tutta la forza, il corpo del vino; il Carignano, la Malvasia e il Bovale lo arricchiscono di eleganza, morbidezza, profumi. Quattro vitigni sardi: ognuno completa l’altro con un carattere internazionale da abbinare a cucine di tutto il mondo, dalla classica cacciagione italiana ai formaggi stagionati, fino alle carni giapponesi molto prelibate. Forse è proprio questo il suo successo: essere abbinabile alle cucine di tutto il mondo.

Dove si può trovare?
Il cofanetto sarà disponibile nelle migliori enoteche, nel nostro showroom e in quello di Antonio Marras.

Ad oggi il mercato del food & beverage è particolarmente gettonato, soprattutto se italiano. Come è andato il vostro 2012 in termini di produzione e fatturato; cosa vi aspettate dal 2013?
Il 2012 è andato molto bene a livello internazionale, con una crescita del 14%. È stato stabile in Italia.
Le previsioni sono estere e mirano a rafforzare questa crescita soprattutto in quei Paesi che abbiano già superato la crisi – in quelli che non l’hanno neanche affrontata: come gli Stati Uniti che sono in crescita; come la Russia, che è passata indenne a questi anni; la Cina, anche se si parla di un suo rallentamento ha sempre una percentuale di crescita molto buona; la Svizzera, che non ha problemi. Più difficoltoso il panorama italiano: non abbiamo il polso della situazione e questo clima di incertezza non fa bene al vino.
I mercati di riferimento restano quelli emergenti mentre quello italiano costituisce un mercato di stallo…
Sebbene resti ancora il nostro mercato più forte, vediamo prospettive di crescita migliori nei mercati esteri.

Il fatto di essere un’azienda a conduzione familiare costituisce un plus rispetto ad altri nomi ed etichette?
Assolutamente sì, perché attraverso il vino raccontiamo la storia di famiglia, dalla fondazione da parte di mio nonno nel 1938, all’ingresso in azienda di mio padre e mio zio (Franco e Giuseppe, N.d.r.) che hanno cambiato completamente filosofia. Con loro è nato il Turriga. Lì il nostro vino ha vissuto il suo primo cambiamento. A noi l’arduo compito di portare avanti questa storia di famiglia. Se non fosse stata un’azienda di famiglia con delle persone “dietro ai grappoli”, questo progetto non ci sarebbe potuto essere. La famiglia è fondamentale.

Una famiglia che oggi si allarga con tre componenti in più ed è pronta a conquistare il mondo in un vero tour. Da maggio in poi, infatti, il cofanetto sarà esportato anche negli Stati Uniti (13-18 maggio), in Cina (27-31 maggio); in Russia (1-5 ottobre); a San Francisco nello stesso mese, per concludere l’anno ad Hong Kong, Giappone, Singapore, Australia, Melbourne (novembre). Concludere… forse. Questi magnifici quattro potrebbero prenderci gusto e levare i calici per festeggiare qualche altra eccellente novità. Ne siamo certi.

Paola PERFETTI