Penso che ci siano molte coppie eterosessuali che non sono ‘consone’ alla corretta crescita di un bambino. Le abitudini sessuali di ciascuno non pregiudicano la capacità di essere un bravo genitore. Ciò che è importante ricordare – nella coppia omosessuale così come nel caso del separato, del vedovo, del genitore single – è che un bambino, per un sano sviluppo psicologico, ha bisogno sia della figura femminile sia di quella maschile. Questo è importantissimo.

Ha delle esperienze da raccontarci?
Ho due amiche omosessuali, sposate in Inghilterra, con due bambine che hanno lo stesso papà. E anche se non vive con loro, mantiene il suo ruolo di padre. Va dal pediatra, agli incontri con le maestre (si presentano in tre genitori oppure solo il papà e la mamma della bimba in questione), porta le bambine ai giardini, in piscina, a prendere un gelato. Insomma, è un papà a tutti gli effetti. Le bambine (oggi hanno 9 e 8 anni) sono serene. Una chiama i genitori “papà, mamma e mamma Sasha”, l’altra li chiama “papà, mamma, e mamma Joan”.  Le mie amiche hanno la fortuna di conoscere il papà delle bimbe mentre se avessero adottato le bambine non avrebbero conosciuto il padre. Ma non importa, la figura maschile (o femminile) non deve essere necessariamente il padre o la madre biologico. Può essere un nonno/a, uno zio/a, un caro amico/a di famiglia.  Il bambino/la bambina ha il diritto di potersi identificare con qualcuno del suo stesso sesso così come di confrontarsi con qualcuno del sesso opposto.

Paola PERFETTI

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