Innanzitutto, potendo sarebbe meglio optare per un abito su misura in modo che cada alla perfezione, anche se per i fisici normolinei le boutique specializzate o i normali negozi di abbigliamento maschile offrono un’ampia scelta di soluzioni valide.

Diciamolo subito, per lo sposo, soprattutto se la cerimonia è particolarmente formale, alla fantasia è concesso proprio poco poco. Innanzitutto sui colori, il colore da cerimonia, per antonomasia è il grigio ferro, con qualche, ma poche, eccezione per il blu.  Se la cerimonia è formale la sposa indosserà l’abito lungo bianco e il velo mentre lo sposo potrà scegliere di utilizzare il tight o il mezzo tight. La differenza sta nella giacca, quella del tight ha la coda, quella del mezzo tight no. Importante è ricordare che, se lo sposo indossa il tight, dovranno indossarlo anche i padri degli sposi, fratelli e testimoni.

Se la cerimonia è meno formale lo sposo potrà scegliere un completo blu scurissimo, per cerimonie estive di mattina o il classico grigio antracite, classico e sempre valido, monopetto con i pantaloni senza risvolto.

E’ usuale che lo sposo indossi il gilet, per il tight sarà in panno grigio perla, mentre per i completi più semplici sarà dello stesso colore e stoffa dell’abito. La camicia dello sposo, con qualsiasi abito, più o meno formale, è invariabilmente bianco candido, con collo basso e polsi doppi da gemelli.  Le scarpe, allacciate, nere, in capretto lucido sono lisce, senza disegni e sono accompagnate da calze dello stesso colore in cotone o filo di scozia.

Infine, la cravatta: con il tight si chiama plastron, che è una cravatta morbida, grigio perla fermata da uno spillone, mentre con il mezzo tight o il completo classico la cravatta è semplice nei toni del grigio chiaro o al massimo azzurrino.

E’ forse triste a dirsi, ma per lo sposo, c’è davvero poco spazio per la fantasia!  Ora abbiamo scritto quello che si deve indossare, prossimamente vi daremo la lista dei no tassativi.

Silvia GALLI

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